Al mondo sono state contate circa 20.000 specie di api, raggruppate nella superfamiglia Apoidea. All’interno l’uomo ha classificato 7 famiglie che si differenziano per caratteristiche fisiche e comportamentali. All’interno delle famiglie ci sono le sottofamiglie, poi le tribù, il genere e la specie. Insomma, ci si potrebbe passare la vita a studiarle tutte senza mai terminare.
L’ape mellifera
L’Apis mellifera, o ape domestica, è solo una specie (divisa in sottospecie) tra la moltitudine, ma nell’immaginario comune viene spesso ed erroneamente considerata come l’unica ape esistente. Quando pensiamo a “salvare le api” ci riferiamo principalmente a lei, considerandola anche una specie autoctona, mentre è originaria dell’Africa, e quindi alloctona. La sua particolarità, come dice il nome “mellifera” è che produce miele, il nettare degli dei, che è tanto utile a noi umani, per questo da secoli la alleviamo, garantendole la sopravvivenza.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una grande sensibilizzazione nei confronti delle api, e alla crescita del numero di apicoltori, ma anche di alveari installati nelle città, proprio per salvare, o anche solo aiutare l’ape mellifera. Insomma, tra tutte le api, è quella più tutelata.
E tutte le altre api?
Moltissime api selvatiche sono solitarie o vivono in piccoli gruppi sociali, alcune si nutrono del nettare di singoli fiori specifici, alcune nidificano negli alberi, altre nel terreno, altre ancora costruiscono la loro dimora con foglie secche e resina. Questa è la biodiversità! Vi è mai capitato di vedere le api addormentate dentro ai fiori? Uno spettacolo magico. Ma chi tutela tutte queste api, tanto utili per l’impollinazione (e quindi per la nostra sopravvivenza), che ogni anno diminuiscono notevolmente correndo il rischio dell’estinzione? Nelle città gli spazi verdi sono sempre meno, l’erba nei parchi si sfalcia regolarmente, impedendo alle fioriture di nutrire gli insetti. In campagna il diserbo fa sì che i fiori siano una rarità, le siepi, di ostacolo ai trattori, sono diventate quasi inesistenti, e quelle dei giardini si potano regolarmente, distruggendo i rifugi.
Cosa possiamo fare?
Per aiutare tutte queste specie di api meno protette possiamo mettere in campo tante piccole azioni:
- scegliere un prato misto con una gran varietà di specie vegetali e non tagliarlo durante la fioritura
- lasciare acqua a disposizione degli insetti
- non usare diserbanti
- piantare alberi
- sostenere agricoltori che siano attenti a questa problematica e che non utilizzino diserbanti o pesticidi
- lasciare delle zone di rifugio (legni, ramaglie, foglie secche,…) ai margini dei giardini
- piantare tanti tipi di fiori, inserendo anche piante spontanee autoctone
- non usare pesticidi nei giardini, nemmeno in città
- installare casette per insetti progettate per essere adatte alle api selvatiche
- non eliminare il secco delle piante durante l’inverno
- piantare siepi miste e non tenerle potate, sono hotel per tante creature
- parlare con le persone per renderle al corrente della situazione e di come possono collaborare
- chiedere alle amministrazioni che vengano istituite zone di tutela della biodiversità
- fare informazione sulle api nelle scuole e coi propri bambini
- riempire di piante i propri balconi, non serve necessariamente avere un giardino per sostenere la fauna
- considerare il proprio giardino come un rifugio e un’oasi, non come una stanza da tenere pulita.
Salviamo davvero le api, tutte le api, tutti assieme!
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