L’ortica rimane nella mente di chi ha vissuto un’infanzia in campagna, in mezzo alla natura, la pianta “fastidiosa” che causava irritazioni a gambe e braccia. Invece i bambini di oggi faticano sempre più a riconoscerla.
A causa dei diserbi massicci nei campi è sempre più difficile da trovare, mentre sarebbe importantissimo lasciarla crescere indisturbata in aree a lei dedicate per tanti motivi. Se poco potere abbiamo sulla gestione di argini, fossi e bordi dei campi, regolarmente diserbati chimicamente o meccanicamente, possiamo decidere di ospitare questa pianta nei nostri giardini, e perché no, balconi, per tanti motivi.
Dove cresce spontanea l’ortica
Urtica dioica è una erbacea perenne decidua, questo significa che in inverno le foglie si seccano, inizia il riposo vegetativo, e la ripresa ricomincia a inizio primavera, quando è possibile osservarla nel suo habitat naturale. Cresce nei luoghi abbandonati, come vecchi ruderi o lungo i corsi d’acqua, preferisce la mezz’ombra, ma regge bene anche un pieno sole, sarà solo meno lussureggiante.
Utilizzi alimentari, fitosanitari e artigianali
Questa pianta bistrattata accompagna la vita dell’uomo sin dai tempi antichi, quando era usata non solo come cibo, ma anche come fibra tessile. Si utilizzavano, infatti, i fusti ben cresciuti per la realizzazione di tessuti e corde. Questa pratica è ormai caduta in disuso, ma si sono trovate tracce già risalenti all’età del bronzo.
Se l’utilizzo industriale o artigianale è sato soppiantato da tecniche più economiche, rimane invece l’uso per scopo alimentare. In primavera ancora tantissime persone raccolgono le tenere foglie per preparare tantissimi piatti: risotti, salse, pane, pasta ripiena, tagliatelle, e persino dolci.
Anche i semi sono utilizzati per la nutrizione, basta ricordare che esendo una pianta dioica saranno presenti solo sugli esemplari femminili, mentre quelli maschili sono ricchi di polline. L’utilizzo delle foglie sotto forma di tè è praticato per beneficiare del grande contenuto di ferro, le sommità possono essere anche essiccate per essere consumate in inverno, non solo come tesana o decotto, ma anche per arricchire zuppe e minestroni.
Proprio questa ricchezza di minerali rende l’ortica preziosa anche per l’agricoltura naturale, in cui viene utilizzata per preparare il macerato da usare come fertilizzante, come repellente per insetti e come antifungino.
Valore ecologico dell’ortica
Infine l’aspetto che ci interessa maggiormente trattare in questo articolo è il grande valore ecologico di questa pianta, è infatti nutrice di molti bruchi, ed è quindi indispensabile nel giardino naturale che desideri ospitare diverse farfalle. Tra quelle i cui bruchi si cibano di ortica vi sono: Aglais io (Occhio di pavone), Aglaiis urticae (Vanessa dell’ortica), Atalanta (Vanessa atalanta, foto sopra scattata nel vivaio giardino).
Spesso si piantano fiori per nutrire le farfalle, e questo è utilissimo, ma per invitarle a restare e a proseguire il loro ciclo di vita è necessario offrire anche le piante giuste per la deposizione delle uova e in seguito per la nutrizione dei bruchi, le piante nutrici. Questo legame ci indica ancora una volta quanto regno animale e vegetale siano indissolubilmente legati, e che la biodiversità va tutelata nell’interesse di tutti.
Coltivare l’ortica
Per coltivare l’ortica è bene scegliere una posizione il più possibile simile al suo habitat naturale, quindi un luogo un po’ ombreggiato e possibilmente umido, almeno nel periodo di messa a dimora. Essendo una erbacea perenne, il periodo per la messa a dimora va dall’inizio dell’autunno alla prima parte della primavera, quando le temperature non sono ancora cocenti. Occorre evitare il terreno gelato o troppo bagnato. Sarà poi facile farla crescere senza troppe cure, anzi, se lo spazio è limitato andrà contenuta. data l’esuberanza rizomatosa, oppure si può scegliere di coltivarla in vaso.
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