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La cura delle graminacee in inverno

Le graminacee sono piante sempre più presenti nei nostri giardini e balconi per vari motivi. Chi le ama ne apprezza la bellezza che conferisce leggerezza e movimento alle composizioni. Inoltre hanno anche un grande valore ecologico in quanto offrono nutrimento e riparo a tante specie animali nei mesi più duri. Sono piante utilissime per la biodiversità.

In Natura la potatura chiaramente non avviene. Le foglie secche si decompongono lentamente, e appoggiandosi al suolo si disgregano fornendo nutrimento, soprattutto azoto, alla pianta, che ne è bisognosa. Un meccanismo perfetto che può essere replicato nei nostri giardini naturali. Se invece per motivi estetici desideriamo tenere tutto più sotto controllo, dovremo comportarci diversamente a seconda delle specie.

Graminacee decidue o sempreverdi

Le piante di graminacee possono comportarsi in modo diverso in inverno, alcune manterrano il fogliame completamente o parzialmente verde, altre invece sono decidue, cioè seccheranno completamente la parte aerea per poi spuntare nuovamente alla base con nuovo fogliame.

Cura delle graminacee sempreverdi

Le sempreverdi più utilizzate sono ad esempio le Stipa o le Muhlenbergia.

Nel caso delle Stipa la pratica da fare è la pettinatura: proprio come se avessimo davanti dei capelli, possiamo usare la mano o un pettine per pettinarle dal basso verso l’alto eliminando gli steli secchi senza rovinare le parti più giovani.

Se si desidera limitarne l’autodisseminazione, questa operazione va fatta non solo a fine inverno, ma anche dopo la fioritura estiva, quando le piante producono la semente. In caso questo non sia considerato un problema, si può attendere e lasciare i semi a disposizione della piccola fauna.

Nel caso delle Muhlenbergia invece bisogna distinguere tra gli steli florali, più grossi, e il sottile fogliame sempreverde nelle zone con gelate non eccessive. A fine inverno si può optare per una potatura appena sotto le infiorescenze, ma se la pianta è seccata dal gelo si può potare a pochi cm dalla base per rinnovarla completamente.

Cura delle graminacee decidue

Le specie decidue, come ad esempio i Pennisetum, i Miscanthus e molte altre, si seccano col freddo per poi rispontare dalla base a fine inverno. In questi casi l’operazione semplice da fare è un taglio sopra ai nuovi getti tra gennaio e febbraio, quando la luce aumenta e la crescita riprende.

Un consiglio che diamo nell’ottica di un giardinaggio circolare in cui ogni scarto è in realtà una risorsa, è di eliminare separatamente i semi, e utilizzare il fogliame secco sminuzzato come pacciamatura alla base della pianta, come avverrebbe in Natura. In questo caso non avremo bisogno di concimazioni. In caso contrario alla ripresa vegetativa si potrà apportare un po’ di concime azotato naturale a lenta cessione.

I semi scartati possono essere utilzzati nelle mangiatoie per uccelli, e anche in questo caso troveranno un nuovo scopo, evitando gli sprechi

Divisione

Qualora le piante siano cresciute eccessivamente, l’inverno e quindi il riposo vegetativo saranno momenti perfetti per la divisione. Questa semplice operazione consente di rinnovare le piante, contenerne l’espansione e il materiale di scarto potrà essere utilizzato come pacciamatura o conferito nella compostiera per creare concime autoprodotto.

Nella nostra ottica la cosa migliore da fare è sempre osservare la Natura e cercare di imitarla il più possibile.

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