Per chi ama le erbe, non c’è nulla di più gratificante che utilizzarle per le proprie autoproduzioni, e se la Calendula è l’erba più facile e più famosa, l’Iperico ( Hypericum perforatum) è quella più legata alla magia.
La raccolta dell’Iperico avviene da secoli, e per svariati motivi. In tempi antichi era considerata l’erba scaccia diavoli, veniva bruciata o utilizzata come amuleto nelle case e nelle stalle per evitare che spiriti maligni potessero accedere. In tempi moderni sono state accertate le proprietà antidepressive di questa pianta, quasi a confermare il potere attribuitole dai nostri avi. Ha inoltre molte altre proprietà, di cui parleremo tra poco.
Quando si raccoglie l’Iperico?
Il momento in cui tradizionalmente si raccoglie l’Iperico è giugno, durante la fioritura. Per questo i primi Cristiani l’hanno associata a San Giovanni, festeggiato il 24 giugno, data che coincide col periodo del solstizio estivo, celebrato nel mondo precristiano. Si raccolgono le cime fiorite, avendo cura di lasciare in campo i boccioli, e cercando luoghi in cui l’Iperico abbondi, per permettere alle piante di riprodursi. Inoltre è una pianta utile agli insetti, non priviamoli del suo nutrimento!
Dove raccogliere l’Iperico?
A causa delle pratiche di diserbo in uso in agricoltura, è sempre più difficile trovare l’Iperico spontaneo e in luoghi in cui avere la certezza di non trovarlo contaminato. Per questo abbiamo inserito l’Iperico nel nostro catalogo, per avere a disposizione piante non trattate che contribuiscano ad aumentare la biodiversità della flora italiana autoctona. Le trovi qui. In alternativa, assicurati che il luogo dove raccogli non sia stato irrorato con diserbanti, pesticidi, fitofarmaci, o che non sia in una zona inquinata dalle automobili.
Tradizioni
L’Iperico è legato alle tradizioni della notte di San Giovanni che stanno tornando in uso negli ultimi anni da chi cerca un contatto più profondo con la Natura e coi suoi cicli. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno, ma comunque per tutto il periodo solstiziale, si raccolgono i fiori per utilizzarli nel mazzolino e nell’acqua di San Giovanni. Il mazzolino non è altro che un mazzo di fiori spontanei o coltivati, legato ed appeso a testa in giù davanti alle abitazioni. Come nei tempi antichi, serve da amuleto per attirare la buona sorte. I fiori dell’Iperico sono uno degli ingredienti dell’acqua di San Giovanni, ovvero acqua raccolta in un catino, in cui si immergono fiori ed erbe, e con cui ci si lava il viso alla mattina seguente, dopo averla lasciata esposta al cielo e alla rugiada per tutta la notte. Anche lo scopo dell’acqua è attirare fortuna e prosperità.
L’olio di Iperico
Oltre a questi riti magici, l’Iperico si raccoglie anche per le sue proprietà cicatrizzanti, antibatteriche, antivirali. E’ infatti in grado di aiutare contro scottature, contusioni, distorsioni e piccole ferite. Contrariamente ad altre piante, i fiori si utilizzano freschi o lasciati asciugare qualche ora, ma comunque non secchi. Si raccolgono in un vaso, si coprono di olio vegetale (oliva, girasole, mandorle,…). Si chiude il vaso con una garza e un elastico per permettere all’umidità di evaporare e di non far proliferare muffe. Una volta chiusi, si espongono al sole per qualche giorno o settimana. Si ottiene così un olio dal caratteristico colore rosso intenso. L’olio di Iperico si utilizza puro, o vi si aggiunge cera d’api o vegetale per preparare una pomata.
Controindicazioni
Come ripetiamo spesso qui, naturale non significa innocuo, per cui se si hanno allergie è bene chiedere un parere medico. In ogni caso, provare l’olio su una piccolissima porzione di pelle è sempre una buona idea. Inoltre l’Iperico può interagire con farmaci antidepressivi, e in caso si stia già seguendo una terapia va evitato. Usiamo le erbe con consapevoleza, ma soprattutto, coltiviamole per la fauna, per la bellezza, per il nostro piacere e per il Pianeta!
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