La Salvia sclarea è una delle piante che ci hanno fatto innamorare delle erbacee perenni. E’ stata una delle prime inserite nel nostro orto quando lo abbiamo realizzato, e nonostante il terreno argilloso e la poca acqua non ha mai smesso di tornare a trovarci ogni primavera.
Viene spesso descritta come pianta dal comportamento biennale, mentre abbiamo constatato che i suoi anni di vita sono molti di più, e quando torna ha sempre dimensioni maggiori (raggiunge 1 m, anzi, va oltre!), nonchè una fitta discendenza nei dintorni. Non manca infatti di autodisseminarsi generosamente, creando un fitto prato di figlie che possono essere diradate e ricollocate, se lo si desidera. Data questa sua esuberanza, è possibile creare macchie di colore nel giardino naturale (parliamo per esperienza, vedi foto sopra!).
Usi fitoterapici della Salvia sclarea
Questa pianta, in inglese Clary Sage, è molto conosciuta anche in fitoterapia. Se ne estrae un olio essenziale che aiuta a ricordare i sogni se utilizzato prima di dormire. Inoltre è utile alle donne durante le mestruazioni per alleviare i crampi addominali,e anche durante la menopausa e la perimenopausa, va invece evitata in gravidanza. Si usa anche per i problemi digestivi, sotto stretto consiglio medico o di un erborista qualificato.
Cugina della Salvia officinalis, ha foglie e fiori decisamente più grandi (le foglie sono grandi come bistecche!), che possono essere pastellati e fritti, ma anche usati in insalate o come aromi per birra e vino. Data la grande produzione di fogliame, è possibile farne un bel raccolto da essiccare, e usarla come spezia o come tè durante l’inverno, quando è a riposo vegetativo, o per farne un oleolito.
Un’altra caratteristica che adoriamo di questa pianta è che attira moltissimi impollinatori, in particolare le api legnaiole (foto sotto), che sono api selvatiche molto grosse di color blu scuro (spesso scambiate per calabroni, ma sono api!). Durante la fioritura questi insetti passano ore e ore a danzare attorno ai suoi fiori e a raccogliere nettare, sporcandosi del polline bianco, tanto da sembrare appena passate sotto le mani di un imbianchino!
Come si coltiva la Salvia sclarea
Le nostre Salvie sono tutte coltivate senza uso di pesticidi, quindi sono piante sicure per la fauna spontanea, incluse le api selvatiche. A differenza di quelle mellifere, le api selvatiche sono specie più a rischio estinzione a causa dell’inquinamento e del cambiamento climatico.
Coltivarla è davvero semplice, si scava una buca grande il doppio del vaso, si pianta e si riempie la buca con terra e terriccio mescolati, per evitare ristagni. L’unica nemica di questa pianta è infatti l’umidità, soprattutto in inverno.
Il terreno deve essere fertile, nel caso serva si può apportare una concimazione organica a fine inverno, durante la ripresa vegetativa, per aiutarla durante la crescita. Una volta sfiorita si possono raccogliere i semi, o lasciarli sugli steli secchi per farla autodisseminare, e anche per offrire nutrimento e riparo agli aimaletti. Resiste fino a -20°, può essere quindi coltivata anche in zone fredde, oltre che in zone calde, data la sua resistenza alle alte temperature e ai climi asciutti.
Durante questi primi anni di attività le nostre Salvia sclarea hanno raggiunto tanti giardini, regalando spettacolari fioriture. Ci piace immaginare, scherzando, che siano talmente esplosive da vedersi dallo spazio!